Anna Fideli
Il Tg a modo mio.
Le alluvioni ci portano via la casa e il governo si tiene anche i soldi degli SMS solidali.
I terremoti ci distruggono le città e rimaniamo sotto 3 metri di neve in inverno e dentro le tende in estate.
Gli incendi ci arrostiscono e vengono azzerati i fondi per l'antincendio.
I terroristi ci massacrano e noi zitti.
Detto questo bisogna prendere atto che siamo disposti ad accettare tutto, TUTTO! Senza colpo ferire. I tagli a sanità, istruzione, la mancanza di lavoro e diritti annessi, sono bazzeccole in confronto. Siamo già diventati schiavi. Liberi di lamentarci, come magra soddisfazione, questo sì. Come chi, ferito a morte, urla il suo dolore ma non può muoversi, non può difendersi, non può più reagire. Un'agonia programmata, debitamente filmata da diffondere su fb. E così sia, siamo morti da tempo e non ce ne siamo accorti. L'incredulita ci accompagna ma non ci smuove, aspettiamo il prossimo colpo per restare un pò più increduli, ma andiamo avanti, finché non tocca a noi piangere con i nostri occhi e altri occhi increduli ci guarderanno con compassione. È un film visto e rivisto che appena finisce si riavvolge e ricomincia da capo. Noi lo guardiamo, sapendo come finisce ma sperando ogni volta in un finale diverso che non ci sarà mai. La vita, la nostra vita, unica e sola, si è trasformata in una corsa a ostacoli in un campo minato, non sai mai dove metterai il piede, ma continui a correre sperando di rimanere vivo. Vivo. E la chiamiamo vita, questa?
Il Tg a modo mio.
Le alluvioni ci portano via la casa e il governo si tiene anche i soldi degli SMS solidali.
I terremoti ci distruggono le città e rimaniamo sotto 3 metri di neve in inverno e dentro le tende in estate.
Gli incendi ci arrostiscono e vengono azzerati i fondi per l'antincendio.
I terroristi ci massacrano e noi zitti.
Detto questo bisogna prendere atto che siamo disposti ad accettare tutto, TUTTO! Senza colpo ferire. I tagli a sanità, istruzione, la mancanza di lavoro e diritti annessi, sono bazzeccole in confronto. Siamo già diventati schiavi. Liberi di lamentarci, come magra soddisfazione, questo sì. Come chi, ferito a morte, urla il suo dolore ma non può muoversi, non può difendersi, non può più reagire. Un'agonia programmata, debitamente filmata da diffondere su fb. E così sia, siamo morti da tempo e non ce ne siamo accorti. L'incredulita ci accompagna ma non ci smuove, aspettiamo il prossimo colpo per restare un pò più increduli, ma andiamo avanti, finché non tocca a noi piangere con i nostri occhi e altri occhi increduli ci guarderanno con compassione. È un film visto e rivisto che appena finisce si riavvolge e ricomincia da capo. Noi lo guardiamo, sapendo come finisce ma sperando ogni volta in un finale diverso che non ci sarà mai. La vita, la nostra vita, unica e sola, si è trasformata in una corsa a ostacoli in un campo minato, non sai mai dove metterai il piede, ma continui a correre sperando di rimanere vivo. Vivo. E la chiamiamo vita, questa?
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