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24/02/17

E mo me so rotto diciamo tutta la verità sullo stadio della Roma, che tutti si facciano un idea precisa di quello che può succedere CONDIVIDERLO é UN IMPEGNO CIVICO E SALVERà MOLTI RISPARMIATORI

CONDIVIDERLO é UN IMPEGNO CIVICO E SALVERà MOLTI RISPARMIATORI

Stadio Roma, la nuova ipotesi: piccolo spostamento e riduzione delle cubature. Se il club dice no, pronte tre alternative
E mo me so rotto diciamo tutta la verità sullo stadio della Roma, che tutti si facciano un idea precisa di quello che può succedere
Stadio della Roma, se salta le perdite di Unicredit saranno dolori per tutti,correntisti ed italiani, visto come siamo governati e siamo con il regime del bail inn
La banca è creditrice per centinaia di milioni della società immobiliare Parsitalia della famiglia Parnasi. Un piccolo impero sommerso dai debiti e per cui lo stadio rappresenta l’ultima chance di rilancio.
Guardiamo la questione DA UN PROFILO FINANZIARIO.
La Roma, PARSI ITALIA il mondo bancario.
Questa è un’operazione dove conta forse più l’interesse delle banche creditrici che quello sportivo.
MA quello di Unicredit.
La banca, in questi giorni alle prese con un aumento di capitale da 13 miliardi di euro, è legata a doppio filo alla vicenda PIù 79 DI CREDITI INESIGIBILI,totale 91miliardi di euro.
È socia di minoranza nella As Roma e soprattutto ha in pancia un incaglio di CIRCA 800 MILIONI rappresentato dal gruppo immobiliare Parsitalia, proprietario dell’area su cui dovrebbe sorgere lo stadio.
La holding è guidata da Luca Parnasi, erede di una dinastia di costruttori.
Ha il grande centro commerciale Euroma 2, con il grattacielo Bnl,
il quartiere Eurotower, la nuova sede dell’Atac.
In breve, la sua continuità aziendale, si legge nel bilancio 2015, si deve a una moratoria che ha concesso proprio Unicredit. La banca è il principale creditore di Parsitalia che, nel 2013, aveva debiti per 886 milioni di euro di cui poco meno di 450 milioni con il settore bancario.
Nel bilancio 2015 della holding, i debiti sono pari a 283 milioni, di cui 110 verso le banche. In mezzo però c’è stato il trasferimento di molti dei debiti in una newco.
Per recuperare parte dei debiti Unicredit ha acquisito il 100% della nuova società Capital Dev, a cui le società della galassia Parsitalia hanno hanno conferito quasi tutte le attività. in dettaglio le società trasferite: la Parsec, proprietaria dei 15 mila metri quadrati dove dovrebbe sorgere il centro commerciale Laurentino; la Samar, proprietaria di terreni al Fleming; il Parco delle Acacie, altri 15mila metri quadrati di terreno a Pietralata; la Cave Nuove, titolare di un progetto di sviluppo del Pescaccio che può raggiungere i 245 mila metri quadrati.
Infine c’è la società Istica, con interessi in Sicilia.
Questo salvataggio da parte delle banche ha ricordato quello che a suo tempo fu operato sulla Risanamento di Zunino (esposta soprattutto con Intesa).
Unicredit ha crediti per centinaia di milioni verso il gruppo immobiliare Parsitalia, proprietario dell’area su cui dovrebbe sorgere lo stadio. Per recuperare parte dei debiti la banca ha acquisito il 100% della nuova società Capital Dev, a cui le società della galassia Parsitalia hanno hanno conferito quasi tutte le attività
Dalla Capital Dev è però rimasta fuori la società del gruppo Parnasi - Eurnova- che è proprietaria dei terreni di Tor di Valle su cui dovrebbe sorgere lo stadio.
La realizzazione dell’area non è quindi considerata cruciale solo dall’ad della Roma, James Pallotta, ma anche da Parnasi e da Unicredit.
Per Parnasi è l’ultima chance di rilancio delle attività dell’impresa di famiglia.
GOLDMAN SACHS IL FINANZIATORE: EMETTERà DERIVATO DEL VALORE DI 160 MILIONI I GRATTACIELI DI 200 PIANI GARANTIRANNO CIRCA 1,6 MILIARDI A QUEL PUNTO unicredit che è banca di sistema SVILUPPERà TRAMITE LA RISERVA FRAZIONARIA CIRCA 160 MILIARDI TRA MUTUI E TUTTO CIÒ CHE UNA BANCA PUò VENDERE .
Nel giro di 4 anni unicredit eliminerà tutto il passivo di 90 miliardi di incagli crediti inesigibili, PASSIVO.
La domanda che mi pongo a questo punto è:
Ci troviamo tra l'incudine e il martello, se non facciamo lo stadio IN QUEL SITO
se non lo facciamo unicredit che è banca sistemica si porta dietro mezza europa il 28 febbraio dopo lo stress test perchè di quei 91 miliardi 13 +79 inesigibili,
toccherà pagare a tutti i correntisti italiani e al popolo con nuove tasse per non far fallire unicredit, o passerà al fondo abbar di cui Montezzemolo è presidente o al fondo sovrano libico.
se lo facciamo alle loro condizioni passiamo per allocchi, ed abbiamo mezzo m5s contro.
visto che siamo seduti al tavolo del poker con 4 bari e sappiamo che in mano hanno aria fritta, se glielo facciamo fare, deve costare caro a loro, e le condizioni potrebbero essere:
1 messa in sicurezza totale del possibile dissesto idrogeologico fino a 70 km a monte dal punto di costruzione, quindi fino al cimitero falminio
2 che TUTTI i servizi e opera di bonifica siano fatti prima della costruzione
3 nessuna variante in corso d’opera per i prossimi 30 anni
4 tutela risparmiatori unicredit ,
5 infine ultimo ma non ultimo estinzione totale degli interessi DEBITORI del comune di Roma, in fondo cosa sono 5 miliardi per loro che ne fabbricano 160!!!
Per non dimenticare che tipi di squali sono, consiglio di vederlo a tempo debito e da dove nasce il casino
grazie per la tua preziosa attenzione
in fede mario piazza
http://www.report.rai.it/…/ContentItem-8716d0e1-3e23-4ca7-8…

Report I RE DI ROMA
Report Lo scorso febbraio, il consiglio comunale di Roma ha approvato il nuovo piano regolatore. Le previsioni parlano di nuovi edifici per 70 milioni di metri cubi di cemento su un territorio di 11-15 mila ettari.
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